Il valore protettivo dell’acido folico rispetto al rischio di deficit congeniti, in particolare quelli a carico del tubo neurale quali la spina bifida, l’anencefalia e l’encefalocele, è stato ampiamente documentato a partire dai primi anni ’90.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Queste malformazioni, dette globalmente “difetti del tubo neurale” (Neural Tube Defectd, NTD) interessano circa 1-2 neonati su 1000 e, anche se rappresentano solo il 7% delle malformazioni fetali, sono responsabili del 30% della mortalità da questa causa.
Una revisione sistemica dei trial clinici randomizzati indica che l’assunzione di acido folico, se inizia prima del concepimento e protratta fino a 6-12 settimane di gestazione, riduce l’incidenza di DNT in donne che avevano o che non avevano un precedente feto affetto.
L’acido folico entra come coenzima nella sintesi delle basi azotate degli acidi nucleici e degli aminoacidi. Il suo ruolo protettivo nei confronti dei DNT è attribuibile all’aumentato fabbisogno di sintesi di questi composti nelle fasi precoci di formazione embrionale a rapida divisione cellulare. Poichè la chiusura del tubo neurale avviene nel primo mese di gestazione, iniziando dal diciassettesimo giorno dal comcepimento, la gestante dovrebbe assumere acido folico a partire almeno da un mese prima del concepimento e continuare per tutto il primo trimestre di gravidanza.
Tutte le linee guida nazionali e internazionali raccomandano una supplementazione di 0,4 mg/die per le donne che non hanno avuto un precedente bambino affetto da DNT.
Nelle donne “a rischio” (per familiarità o precedenti gravidanze con DNT, per epilessia trattata con valproato o carbamazepina, per diabete pregestazionale, per obesità) è raccomandata l’assunzione di 4 mg/die.
Purtroppo, recenti studi rpidemiologici stimano che solo un terzo delle donne assume acido folico prima del concepimento; per questo motivo è stata proposta l’introduzione della fortificazione obbligatoria degli alimenti, con estensione della supplementazione alla popolazione generale.
In Paesi in cui la fortificazione degli alimenti è già in atto, come negli Stati Uniti, Cile, Nova Scozia e Ontario in Canada, si è registrata una riduzione della DNT fino al 35%.
Anche se le evidenze sono meno chiare, sembra che la supplementazione con acido folico concorra a ridurre il rischio di altre malformazioni congenite, in particolare malformazioni cardiache e labio/palato schisi.
Un deficit di folati porta a un aumento dei valori plasmatici di omocisteina; ciò è stato messo in correlazione con gli esiti ostetrici avversi come ritardo di crescita fetale, preeclampsia, distacco della placenta. Non sono ancora stati dimostrati con chiarezza gli effetti preventivi di una supplementazione con acido folico oltre il primo trimestre nella prevenzione di tali patologie.