Per ipertensione si intende una condizione clinica in cui la pressione sanguigna arteriosa è più alta del normale. È una condizione che interessa circa il 30% della popolazione adulta di entrambi i sessi e, nelle donne, è più frequente dopo la menopausa. I valori di riferimento fisiologici per la pressione sistolica sono 90-120 mmHg e di 60-80 mmHg per la pressione diastolica. Diverse sono le condizioni predisponenti un aumento di tali valori, tra cui si annoverano il tipo di alimentazione, lo stile di vita, l’attività motoria, il fumo e fattori genetici.
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L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie, che è determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso del sangue.
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Non può essere considerato come cibo ma si potrebbe definirlo “alimento-farmaco” poiché ha molteplici proprietà benefiche conosciute fin dall’antichità.
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Gli antiossidanti sono sostanze in grado di combattere lo stress ossidativo, una delle cause principali dell’invecchiamento cellulare. Per le sue proprietà antiossidanti spesso si è focalizzato l’attenzione sull’ergotioneina (ET), un potente antiossidante di origine naturale presente in diversi cibi, soprattutto nei funghi.
I mammiferi non sono in grado di sintetizzare l’ET e la acquisiscono prevalentemente con la dieta. L’ET si trova in molti alimenti, compresi i prodotti fermentati e gli asparagi. In realtà glia sparagi non sono in grado di sintetizzare l’ET, ma quando le radici vengono a contatto con alcuni funghi e probabilmente anche con alcuni batteri presenti nel terreno, si arricchiscono di questa sostanza. Tra gli alimenti che contengono l’ET vi sono, anche, vi sono il fegato di pollo, alcune varietà di fagioli neri e rossi, nonché il tempeh.
Gli effetti benefici per la salute
L’ET potrebbe essere coinvolta in diversi meccanismi, come quelli legati all’invecchiamento, per esempio nelle malattie neurodegenerative e cardiovascolari, oltre che nel proteggere dalla neurotossicità di alcune terapie.
L’ET potrebbe risultare utile per ridurre i danni causati dalle specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto in queste malattie. L’ET assunta attraverso al dieta viene distribuita in modo efficiente al cervello attraverso il suo trasportatore specifico. Nel cervello, il trasportatore ETTè funzionalmente presente nei neuroni, ma non negli astrociti. Alcuni studi hanno riscontrato che l’Et protegge dalla neurotossicità.
Per quanto riguarda il morbo di Parkinson studi hanno rivelato un calo significativo dei livelli di ET, suggerendo una minore capacitò di “difesa antiossidante”. Inoltre, la diminuzione dei livelli di ET è stata osservata anche nelle demenze e in soggetti con ridotte abilità cognitive. In effetti, è stato riscontrato che i livelli di ET nel sangue diminuiscono significativamente altre i 60 anni. le concentrazioni sieriche di ET hanno dimostrato un’interessante correlazione inversa con l’età.
Lo stress ossidativo è anche responsabile di alterazioni a livello endoteliale con conseguente possibile insorgenza di malattie cardiovascolari. E’ stato evidenziato che l’ET è in grado di essere captato dalle cellule endoteliali e di ridurre i marcatori correlati al danno ossidativo. L’ET inoltre previene anche il legame dei monociti alle cellule endoteliali, un evento che concorre alla formazione delle placche aterosclerotiche.
Le aspettative future
Numerose evidenze sperimentali suggeriscono che l’ET possa essere considerata una “vitamina della longevità” e che bassi livelli di ET, principalmente dovuti ad una scarsa assunzione con la dieta, potrebbero portare a un aumento dell’incidenza di malattie croniche dell’invecchiamento e a una riduzione dell’aspettativa di vita. Purtroppo, fatta eccezione per i funghi, le conoscenze sulle quantità di ET negli alimenti sono molto limitate e suggeriscono la necessità di ulteriori studi a questo scopo.
Alcuni integratori alimentari contenenti quantità significative di ET sono stati anche lanciati sul mercato e altri ne arriveranno in futuro. Alcuni sono a base di polveri o estratti di funghi, altri sono prodotti ottenuti attraverso fermentazioni fungine.
La necessità di indagare ulteriormente come integrare ET nella dieta è supportata anche dalle crescenti evidenze epidemiologiche che hanno dimostrato che un maggiore consumo di funghi sembra determinare una riduzione dell’incidenza di alcune malattie croniche dell’invecchiamento. Ciò indica anche la necessità di studi ad hoc per determinare la quantità ideale di ET che dovrebbe essere presente nella dieta per ottenere i massimi benefici per la salute.
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Il nome botanico latino della pianta è Foeniculum vulgare. Il finocchio dolce è una pianta che cresce spontanea in gran parte dell’Europa temperata, ma è generalmente considerata originaria delle coste del Mediterraneo da dove si diffonde verso est fino all’India. La pianta viene coltivata per ricavarne i frutti (comunemente detti anche semi di finocchio) per uso medicinale (sostanza vegetale).
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Usata fin dall’antichità, le proprietà farmacologiche dell’echinacea sono oggi dimostrate sulla base delle evidenze scientifiche.
Durante l’anno, ma soprattutto durante l’inverno, molti bambini si ammalano di infezioni alle alte vie respiratorie (raffreddore, forme simil-influenzali, influenza, otiti, ecc.) e la loro frequenza è dovuta al fatto che il sistema immunitario del bambino non è ancora completamente maturo.
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