La panniculopatia edemato-fibrosclerotica, comunemente definita “cellulite” è un processo dismetabolico che interessa il tessuto adiposo e secondariamente il derma, associato ad alterazioni istologiche dell’ipoderma e dei suoi rapporti vasculo-tessutali.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!A livello istologico e biologico, si ha uno stato di sovraccarico della sostanza fondamentale e tale condizione determina uno scompaginamento delle fibre connettive. In seguito, la pelle perde la propria elasticità diventando atonica e rugosa (la cosiddetta buccia d’arancia), in ultima fase si presenta una dolenzia più o meno intensa. Le cause che determinano questa patologia sono varie, vi sono dei fattori predisponenti di tipo genetico-costituzionali, alimentari, abitudinari, circolatori; alcuni fattori determinanti quali squilibri ormonali (iperestrogenismo, ipercortisolismo, iperinsulinismo, ipotirodismo) e fattori aggravanti quali quelli alimentari, digestivi, abitudinari, circolatori, ginecologici, osteo-articolari.
I fattori ormonali sono i principali responsabili di questa patologia che colpisce soprattutto le donne; infatti, gli estrogeni condizionano l’ipertrofia e l’iperfunzionalità corticosurrenali, determinando un ipovarismo. Poi attivano il metabolismo tiroideo, favorendo la deposizione delle proteine del connettivo ed una conseguente ritenzione di acqua, Na+ e Cl-, ed infine modificano il contenuto della sostanza fondamentale causando fenomeni di polimerizzazione.
Tutti questi elementi valutati in un contesto di alterazione endocrina ed aggravati da un deficit circolatorio con conseguente stasi venosa e linfatica concorrono al quadro patogenico.
Cosmetici anticellulite
I trattamenti cosmetici utilizzati come coadiuvanti al trattamento della cellulite si basano sull’impiego, in preparati cosmetici, di più sostanze con diverso meccanismo d’azione.
- Azione lipolitica
- Azione di attivazione del metabolismo degli adipociti
- Azione antiedemigena e tonica sulla parete dei vasi
Azione lipolitica per mezzo dell’attivazione delle lipasi e regolazione del metabolismo degli adipociti, infatti quando il metabolismo viene inattivato, inizia il processo di ritenzione del grasso negli adipociti. L’attivazione delle lipasi viene favorito da:
- sali di iodio inorganici (col rischio di un’alterazione del metabolismo);
- sali di iodio organici (che non interferiscono col metabolismo tiroideo);
- estratti di fucus vesciculosus (estratti di alghe contenenti composti iodati);
- glicoproteine iodate: complessi iodio-proteine sia animali che vegetali idrolizzate, a basso PM (collagene o estensina iodata).
Azione di attivazione del metabolismo degli adipociti con le basi puriniche: caffeina, teofillina, teobromina. Esse aumentano la concentrazione intracellulare di AMPc con conseguente attivazione della lipasi lipolitica, l’enzima che catalizza l’idrolisi dei trigliceridi ad acidi grassi liberi che vengono poi rimossi. Si utilizza caffeina al 10% pura o estratti di guaranà, cola, cacao, tè verde.
Azione antiedemigena e Azione di riduzione della permeabilità vascolare spesso una stasi della microcircolazione periferica ed un cattivo drenaggio linfatico sono causa di edemi interstiziali. Si usano, in questo caso le saponine steroidee (ruscogenina) che favoriscono il riassorbimento dell’edema. Infatti, aumentando la resistenza delle pareti dei capillari ne diminuiscono la permeabilità favorendo così il riassorbimento degli edemi e la riduzione del ristagno di liquidi intracellulari. Hanno queste proprietà gli estratti di ippocastano (ricco di escina, quercetina e kempferolo), edera (rutina e quercetina), centella (la frazione triterpenica ha azione modulatrice sullo sviluppo del tessuto connettivo alterato in presenza di cellulite), rusco (azione vasocostrittrice della ruscogenina in quanto determina la contrazione della muscolatura liscia dei vasi con conseguente aumento del ritorno venoso e riduzione dell’edema e tonica sulla parete dei vasi: flavonoidi /quercetina, esperina).
Per un migliore effetto è quindi consigliabile formulare un prodotto complesso, comprendente più di un principio attivo aventi differenti meccanismi d’azione.