I legumi freschi sono commercializzati sotto forma di baccelli contenenti i semi. Sui banchi dell’ortofrutta si possono trovare, in base alla stagionalità, fagioli (di norma di varietà Borlotti), piselli, fave e fagiolini. Se ne consumano i soli semi, a eccezione dei fagiolini, che si consumano interi, compreso il baccello.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Tuttavia, in commercio si possono trovare diversi tipi di legumi conservati. In base al tipo di lavorazione, i legumi possono essere classificati in modo differente.
- Secchi. L’essiccazione è il procedimento più diffuso per conservare e commercializzare i legumi, analogamente a molte granaglie, e si basa sull’eliminazione dell’acqua. Nei legumi secchi, la concentrazione di proteine è molto più elevata rispetto a quelli freschi, a parità di peso.
- In scatola. Questo procedimento prevede la scottatura dei legumi, il confezionamento di un liquido di governo e infine la sterilizzazione delle confezioni. È importante ricordare che questo trattamento altera il contenuto nutrizionale dell’alimento.
- Surgelati. La surgelazione, un rapido abbattimento termico volto a mantenere integre le proprietà degli alimenti, è diffusa per i legumi di maggior valore.
Ideali con i cereali
Il profilo proteico dei legumi è complementare a quello dei cereali. Sono infatti ricchi di lisina, aminoacido assente nei cereali, e carenti di solfati, di cui abbondano invece i cereali. Per questo, l’abbinamento legumi e cereali rappresenta un piatto unico eccellente. Un piatto di pasta e fagioli apporta un nutrimento dal valore biologico equivalente a quello della carne.
Cuocere i legumi
Preferibili a quelli in scatola, i legumi secchi richiedono una preparazione semplicissima, sebbene lunga. Per trarne il miglior risultato, anche in termini di digeribilità, è necessario rispettare alcune semplici regole.
Dopo un accurato lavaggio nell’acqua fresca, quasi tutti i legumi devono essere lasciati immersi nell’acqua.
La durata dell’ammollo varia a seconda dei legumi, come indicato in tabella. Ma può tornar utile anche quando non è indispensabile, come nel caso di fave, lenticchie e piselli, i quali cuociono più rapidamente dopo un ammollo di 2-3 ore.
Terminata questa fase, si getta via l’acqua dell’ammollo (che trattiene l’acido fitico, responsabile di una riduzione dell’assorbimento dei minerali) e si passa al risciacquo in acqua fredda. La cottura inizia a fuoco lento e si protrae per i tempi indicati in tabella (dimezzati quando la pentola è a pressione). Se si vogliono aggiungere sale o dado è bene farlo solo a cottura ultimata, altrimenti i legumi rimangono duri.
Tempi di ammollo e cottura dei legumi
Tipo di legumi | Durata dell’ammollo | Quantità di acqua | Tempi di cottura |
Ceci | 15 ore | 3 volte | 2 ore |
Cicerchie e fagioli | 12 ore | 3 volte | 1 ora e 30 minuti |
Fave | No | 2,5 volte | 45 minuti – 1 ora |
Lenticchie e piselli | No | 2,5 volte | 45 minuti |
Soia verde | 12 ore | 2 volte | 2 ore |
Soia gialla/nera | 24 ore | 3 volte | 3 ore |
Trucchi di digeribilità
Tra i vari motivi che riducono la presenza dei legumi nella dieta, spicca soprattutto la loro nota scarsa digeribilità, causa di fastidiosi gonfiori addominali.
Un limite superabile osservando alcuni accorgimenti. Oltre all’ammollo e la cottura a fuoco basso, che rendono i legumi morbidi, si può migliorare notevolmente la digeribilità aggiungendo all’acqua erbe aromatiche, come per esempio salvia, alloro, rosmarino, semi di finocchio e alga kombu.
In caso di particolare fastidio, conviene scegliere i legumi decorticati: l’eliminazione della buccia, che è la parte più irritante per l’intestino, li rende molto più accettabili anche alle persone con spiccata intolleranza. Pertanto, la capacità di digerire bene i legumi aumenta assieme al loro consumo, grazie alla migliorata attività della flora batterica.
Un piatto sano
I legumi sono ottime fonti di proteine e amidi. Ricchissimi di fibre, hanno effetti benefici sulle funzioni intestinali.
I legumi sono ricchi di vitamine e minerali, e forniscono ottime quantità di oligoelementi, quali rame, manganese, zinco e iodio.
I pochissimi grassi contenuti sono insaturi.