
Nella nostra società, lo stress psicosociale affligge la maggior parte degli individui. La risposta da stress è un fenomeno altamente adattativo che permette all’organismo di mobilizzare le risorse per affrontare un pericolo, sia esso reale o immaginario. Viene rapidamente attivato il sistema simpatico, i cui effetti sono amplificati dall’adrenalina circolante prodotta dalla midollare del surrene. Contemporaneamente si attiva anche l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), con liberazione del cortisolo da parte della midollare del surrene. Il cortisolo sostiene a lungo termine il metabolismo per far fronte all’emergenza.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!L’attivazione prolungata della risposta da stress porta a disequilibri metabolici, endocrini e immunitari che diventano deleterio lungo termine e non più reversibili, contribuendo a creare la base di molte delle patologie croniche metaboliche ed immunitarie che affliggono la popolazione di questa società e di questa epoca.
Lo stress influenza non solo il metabolismo energetico ma anche il comportamento alimentare. Il sistema di controllo dell’assunzione di cibo e il sistema di attivazione della risposta da stress sono collegati anatomicamente e funzionalmente a livello ipotalamico; pertanto, ognuno dei due sistemi può influenzare l’altro nell’esplicarsi di una risposta. L’alterazione dell’appetito durante un periodo di stress è esperienza comune; l’aspetto destabilizzante è che lo stress può alterare l’assunzione di cibo in entrambe le direzioni. Infatti, gli esseri umani, se sottoposti a stimoli stressanti possono diventare sia iperfagici che ipofagici. È quindi evidente la complessità del meccanismo, derivante dall’esistenza di numerosi fattori che concorrono alla risposta finale.
La risposta acuta a uno stato di stress è l’inibizione dell’appetito. Ciò è funzionale al fatto che in un momento di potenziale pericolo l’organismo non può sprecare energie per la ricerca del cibo, né per mangiare, digerire, assorbire; infatti, l’attivazione della risposta da stress inibisce anche la funzione digestiva.
In caso di attivazione della risposta da stress protratta nel tempo (stress cronico), le energie utilizzate andranno rimpiazzate. A questa funzione assolvono in parte gli elevati livelli di cortisolo che si mantengono in concomitanza di un lungo evento stressante. I glucocorticoidi aumentano l’attività della lipoproteina lipasi, perciò promuovono la deposizione di tessuto adiposo, in particolar modo il grasso viscerale. I glucocorticoidi stimolano l’appetito e il cortisolo in particolare induce l’appetito per i cibi densamente calorici ed appetibili, quindi grassi e zuccheri.
È pur vero che durante lunghi periodi stressanti molte persone perdono invece l’appetito ciò accade soprattutto nelle persone che durante lo stress cronico manifestano anche stati depressivi. I tratti di personalità e la reazione emozionale individuale con il cibo (ad esempio, come ricompensa, tendenza a essere sempre a dieta) sembrano giocare un ruolo fondamentale nel determinare il comportamento alimentare finale per ogni individuo che vive un periodo di stress cronico.
A cura della dott.ssa Roberta Graziano
Fonte
“Alimentazione, nutrizione e salute”, Edises