L’inverno è la stagione delle influenze e dei raffreddori, ma non è detto che in estate, con tutta l’aria condizionata che ormai usiamo, non sia portatrice. anch’essa, di malattie a livello respiratorio.

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Ma per prevenire le malattie di stagione e aumentare sostanzialmente le difese del nostro sistema immunitario, Madre Natura ci propone una pianta che gli Amerindi usano da millenni: l’Echinacea.

Botanica e raccolta

Le varie specie di echinacea sono originarie del Nord America, ma sono altamente adattabili a svariate tipologie di clima, crescendo tra l’altro sia a livello del mare sia ad alta quota, fino a ltre i 1500 metri di altitudine. Appartenenti alla famiglia delle Compositae – Asteraceae, esse prediligono aree solggiate e terreni ben drenati e sabbiosi.

L’echinacea è una pianta erbacea poliennale, che compare da terreno nei primi mesi di primavera e fuoriesce da giugno ad agosto. Dalla radice fasciolata, si dipana il fusto eretto, più o meno peloso, alto tra i 50 e i 150 cm Da esso di generano foglie riunite in rosette basali e distribuire poi lungo gli scmapi, lanceolate o ellittiche e solitamente provviste di peli. Il capolino è terminale, peduncolato e con fiori sterili ligulati che vanno dal bianco al purpureo e fiori fertili tubulosi. Il frutto è un achenio quadrangolare tendente al marrone e possiede un piccolo pappo. La raccolta della radice di echiancea si deve attuare o a novembre o ad aprile.

Chimica e principi attivi

Le componenti chimiche principali contenute sia nell’Echinacea purpurea sia in quella angustifolia sono:

  • alchilamidi
  • derivati dell’acido caffeico (acido cicorico, acido clorogenico ed echinacoside)
  • flavonoidi
  • glicoproteine ad attività immunostimolante
  • olio essenziale
  • polieni
  • polifenoli
  • pilosaccaridi ad atività immunostimolante

Studi

L’echinacea è uno dei rimedi fitoterapici più venduti al mondo; inoltre, l’Agenzia europea per i medicinali (EMEA) ha approvato ufficilmente l’uso dell’estratto di Echinacea purpurea per la prevenzione a breve termine del reffreddore.

Vari studi hanno cercato di comprendere il funzionamento dell’echinacea come immunostimolante. Ciò che si è capito è che quest’erba pare lanciare una sorta di emssaggio al sistema immunitario comunicando che c’è qualcosa che non va nellìorganismo, accendendone così la reazione. Si è inoltre scoperto che gli estratti dell’echiancea nelle culture di cellule immunitarie stimolano l'”appetito” dei queste ultime, probabilmente perchè i polisaccaridi della pianta spingono le cellule immunitarie a “mangiare” quelle dell’echinacea, attaccandole come se si trovassero in presenza di batteri. Insomma, il succo è che i polisaccaridi della pianta dimostrano avere una struttura abbastanza strana per le cellule immunitaria, che non la riconoscono e attaccano dunque le cellule dell’echinacea. Ciò porta a suggerire di non ingerire l’echinacea, perchè ciò ne ridurrebbe l’effetto, poichè i polisaccaridi verrebbero digeriti, senza potere attivare la reazione immunitaria necessaria, invece, a guarire dalla malattia – che si tratta di raffreddore o di qualcosa di più serio. Dunque, il rimedio adrebbe o iniettato o usato localmente, in esterno, sulla cute.

Molti studi, comunque, dimostrano che l’echinacea miliora le difese immunitarie contro i virus, poichè fa aumentare la produzione e il trasporto dell’interferone, in modo tale, sostanzialmente, da bloccare il riprodursi del virus a livello cellulare e spegnendo così, di fatto, la malattia; si ritiene che l’aumento dell’interferone sia da mputare alla melanina presente nell’echinacea. Inoltre, l’acido cicorico proprio dell’erba può prevenire invasioni localizzate di batteri, poichè combatterebbe l’enzima – nocivo, in questo casi – della ialuronidasi.

Sostanzalmente, dunque, è stato provato che l’echinacea è un buon stimolante del sistema immunitario, in grado di innalzarne le difese, ma senza arrivare a curare le infezioni più gravi.

Le ricette

  • Gocce – per stimolare il sistema immunitario: 1 goccia di tintura madre di echinacea per chilo corporeo. Sciogliete la goccia in un bicchiere d’acqua e prendete tre volte al giorno;
  • Tisana – per curare raffreddori: 5 g di radice di echinacea. Fate bollire la radice di echinacea in un litri d’acqua per 5 minuti. Filtrate e bevete tre tazze del preparato al dì.

Ricorda

Non assumete estratti di echinacea per via orale per più di otto settimane conswcutive e fermatevi quindi per almeno un mese ptima di ricominciare l’assunzione.

Ciò a cui bisogna fare attenzione usando l’echiancea è proprio la sua tendenza a scatenare il sistema immunitario; poichè questo fenomeno, pur essendo il fulcro del suo potere curativo, può anche essere la base, in certi casi, per scatenare reazioni allergiche più o meno violente – anche se problemi respiratori e shock analfilattici sono eventualità davvero rarissime. Detto ciò, è meglio non utilizzare questa pianta se si soffre di malattie autoimmuni o di infiammazione croniche.

Inoltre, quest’erba è controindicata anche in casi di HIV e di tumore, poichè l’ipertimolazione del TNF dettata dall’echinacea potrebbe portareulteriori problemi in questi casi.

Non uate questa pianta, infine, se siete allergici alle erbe della famiglia delle margherite o dell’ambrosia.

Poichè in natura sono presenti 9 specie di echiancea, assicuratevi di usare estratti provenienti dall’augustifolia o dalla purpurea, leggeno attentamente l’ectichetta del prodotto.