Dalla Sicilia alla Lombardia, molte aziende agricole italiane hanno deci-so di puntare su un nuovo ortaggio originario del Corno d’Africa e del Medio Oriente: si tratta dell’Okra, un ortaggio esotico a metà tra un ce-triolo e una zucchina.
La sua fama è legata alle numerose sostanze antiossidanti presenti in es-so e in quantità molto elevate che rallentano l’invecchiamento. Ha un effetto disintossicante grazie alle mucillagini contenute in questo ortag-gio che trattengono l’acqua e lubrificano l’intestino, favorendo l’eliminazione delle scorie e delle tossine.<
Per quanto riguarda i sali minerali, l’okra è un’ottima fonte di magnesio, calcio, zinco e ferro. Diversi studi, inoltre, hanno dimostrato che l’okra è utile nel tenere sotto controllo il diabete e i trigliceridi nel sangue, perché ne rallenta l’assorbimento intestinale.
Si usi culinari che si possono fare di questo nuovo ortaggio sono diversi. Si può usare in minestre o gu-stato per intero crudo o cotto, il cui sapore è molto simile a quello degli asparagi.