Apple full of medicines

Va subito detto che i giovani, e anche i meno giovani, che si dedicano ad attività sportive non hanno bisogno, di regola, di nessun integratore. Gli integratori dovrebbero essere riservati a chi non riesce a soddisfare i propri bisogni nutrizionali con la dieta soltanto. Qualsiasi altro uso deve essere scoraggiato.

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Esistono direttive della Comunità Europea circa la definizione e la commercializzazione di questi prodotti.

Gli integratori possono essere distinti in varie categorie:

  • Prodotti finalizzati a un’integrazione energetica;
  • Prodotti intesi a reintegrare le perdite idrico-saline causate dalla sudorazione;
  • Altri prodotti di significato nutrizionale e adatti per un intenso sforzo muscolare;
  • Combinazioni varie dei precedenti prodotti.

Integrazione energetica

I prodotti finalizzati all’integrazione energetica sono costituiti da carboidrati con vari gradi di polimerizzazione unitamente a vitamine del gruppo B e a vitamina C. la reintegrazione di acqua e sali è effettuata con bevande ipotoniche di cloruro di sodio contenenti anche potassio e magnesio.

La reintegrazione energetico-minerale ha certamente un senso e una base scientifica che spesso non esiste per altri prodotti.

La carnitina è utilizzata per il trasporto di acil-CoA nel mitocondrio, ove gli acili sono ossidati per produrre energia ed è impiegata come supplemento nutrizionale per gli atleti. L’uso prolungato di questo composto può influenzare la performance in certe condizioni. D’altro canto, essa innalza gli TMAO (trimetilammina-N-ossidi) nel plasma a digiuno e si ritiene che ciò abbia risvolti aterogenici.

Integrazione proteica

Gli integratori dovrebbero essere usati per periodi brevi (inferiori a due mesi); se l’utilizzazione si prolunga deve essere sentito il parere medico. Sono, inoltre, controindicati in gravidanza, in presenza di patologie renali ed epatiche e ai minori di 12 anni.

Tra gli integratori proteici, spiccano i preparati a base di amminoacidi ramificati e/o di altri amminoacidi. Lo scopo di questa supplementazione è quello di ridurre il dolore muscolare, far aumentare la performance e/o far diminuire la fatica centrale. I primi due scopi sarebbero legati alla loro azione sulla via dello mTOR mentre il terzo al fatto che la leucina compete con il triptofano a livello della barriera emato-encefalica, facendo diminuire la formazione di serotonina nel cervello. Il livello di assunzione massima di leucina non dovrebbe superare i 550 mg*kg-1*d-1 perché si avrebbero effetti tossici a dosaggi superiori. Il problema, tuttavia, non è ancora stato adeguatamente risolto.

Dovrebbe essere chiaro il motivo per cui si ricorre a integratori a base di proteine o di amminoacidi. Devono, infatti, esistere indicazioni particolari all’assunzione di questi prodotti perché il fabbisogno di proteine dell’atleta (1,4-,7 g*d-1*kg-1 di peso corporeo), sebbene superiore a quello dell’individuo sedentario (0,7-1,0 g*d-1*kg-1 di peso corporeo), è facilmente soddisfatto da una dieta ben bilanciata. Bisogna ammettere che il problema è assai complesso: alcuni autori ritengono che il bisogno proteico proposto dall’Institute of Medicine per taluni tipi di atleti sia fortemente sottostimato e che una razione intorno ai 2,2 g*d-1*kg-1 di peso corporeo sarebbe più adatta per i body building.

A questa categoria d’integratori appartengono anche preparati a base di derivati di amminoacidi, primo fra tutti la creatina. Anche in questo caso, si può affermare che l’atleta non ha bisogno di supplementi nutrizionali. Semmai, questa sostanza è somministrata per ottenere una resa migliore nella competizione. Il dosaggio e la durata della somministrazione sono importanti a questo proposito. La dose raccomandata è di 5 g il giorno per periodi inferiori ai trenta giorni. In seguito, è necessario ridurre la dose a 3 g il giorno. La creatina è stata impiegata in dosaggi molto elevati con lo scopo di migliorare la prestazione atletica, ma il suo uso non è scevro da pericoli. La “International Society of Sports Nutrition” e altri sembrano molto più favorevoli all’uso di questa sostanza.

La betaina (trimetilglicina) è un derivato metilato della glicina che migliorerebbe la composizione corporea dopo somministrazione ad atleti allenati. Essa agirebbe quale osmolita e/o donatore di metili.

Integratori vari

Altri prodotti sono spesso reclamizzati, ma la loro efficacia è più che dubbia. Ciò scaturisce da diversi fatti:

  • Basi scientifiche inaffidabili;
  • Dichiarazioni di efficacia false;
  • Valore aggiunto con promesse di altri servizi (programmi di fitness, diete, ecc.).