Nei mercati rionali, nei negozi ortofrutticoli e nei reparti ortofrutta dei supermercati dove si pratica la vendita al minuto dei prodotti freschi e sfusi, la scelta nell’acquisto è facilitata dalla possibilità di vedere la merce.

Alcune caratteristiche sono però invisibili o poco riconoscibili. Per questo la normativa impone l venditore di fornire alcune informazioni fondamentali su natura, provenienza e qualità dei frutti e degli ortaggi in vendita.

Il metodo di coltivazione

Mentre il paese di provenienza è sempre indicato, il metodo di coltivazione resta un rebus. Se i prodotti provengono dai campi o dalle serre lo si può intuire soltanto davanti a frutti palesemente fuori stagione. Per il resto non esiste alcuna indicazione utile.

Il metodo di coltivazione deve essere specificato soltanto quando è di agricoltura biologica. Per il resto, le tecniche convenzionali coincidono ormai con la cosiddetta “agricoltura a lotta integrata”, che mira alla riduzione e rigoroso controllo dell’impiego di fitofarmaci nelle colture.

La lotta integrata persegue la riduzione dell’impatto ambientale delle attività agricole, attraverso l’adozione di tecniche agronomiche avanzate e l’impiego in campo di fitofarmaci a bassa tossicità.

La normativa comunitaria delega agli stati membri il compito di declinare la misura a livello nazionale.

Per l’Italia, primo paese a introdurre la lotta integrata in agricoltura, la pratica è descritta dal D. Lgs. 150/12 nei seguenti 8 punti:

  • Uso di tecniche integrative (mezzi agronomici, genetici, igienici, impiego di organismi utili);
  • Monitoraggio, previsione e allertamenti meteo;
  • Soglie di intervento territoriali;
  • Ricorso prioritario alle soluzioni biologiche e fisiche, ove possibile;
  • Piani fitosanitari selettivi;
  • Contenimento delle dosi e del numero dei trattamenti chimici;
  • Diversificazione delle sostanze attive per limitare l’insorgenza di resistenze;
  • Verifica del grado di successo delle strategie impiegate.

I prodotti a chilometro zero

Acquistare direttamente dal produttore agricolo è una scelta sempre più praticata dagli italiani, che dimostrano di apprezzare i mercati a chilometro zero, vale a dire animati dai produttori locali.

I farmer market sono considerati la migliore soluzione per evitare il trasporto di merci da paesi lontani e quindi diminuire le emissioni di anidride carbonica, per spendere meno e meglio e trovare prodotti più freschi.

Considerazioni, però, valide fino ad un certo punto: secondo la normativa sulla vendita diretta il produttore a chilometro zero può infatti vendere fino al 49% di merce acquistata da altre aziende agricole, anche distanti centinaia di chilometri. Senza perdere di vista i prezzi, talvolta sproporzionati.

Voci in etichetta

  1. Denominazione e varietà: Secondo quanto prescritto dalla normativa, assieme alla denominazione deve anche essere precisata l’eventuale tutela DOP o IGP del prodotto e l’origine da agricoltura biologica;
  2. Origine: È intesa come paese di provenienza. Per i prodotti nazionali è spesso indicata volontariamente anche la regione;
  3. Categoria: Dalla extra alla II, riferisce la qualità commerciale del prodotto. Può variare a seconda delle specie;
  4. Calibro: Si riferisce alla grandezza, intesa come dimensione o peso del frutto, e può essere volontariamente indicato nel calibro. È precisato per alcuni prodotti. I prodotti soggetti alle indicazioni di calibro sono: mele, agrumi, kiwi, pesche e nettarine, pere, fragole, peperoni dolci, uva da tavola, lattughe, indivie ricce, scarole e pomodori.
  5. Prezzo: Se indicato per quantità predefinito, deve comunque venire riferito anche a un kg di prodotto.

Dal fresco al precotto

In base al grado di lavorazione, l’ortofrutta è classificata in cinque tipologie:

  • I gamma, ortofrutta fresca tradizionale;
  • II gamma, conserve vegetali pastorizzate-sterilizzate;
  • III gamma, frutta e ortaggi congelati;
  • IV gamma, frutta e ortaggi freschi e naturali, ma tagliati e pronti all’uso;
  • V gamma, ortaggi precotti, senza l’aggiunta di ortaggi e condimenti. Dopo una prima lavorazione preliminare vengono precotti, sterilizzati e confezionati sottovuoto o cotti al vapore, grigliati o lessati e confezionati in atmosfera protettiva.