Il tumore colon-retto è al secondo posto come tumore che più frequentemente causa la morte.

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Per abbassare il rischio di contrarre questo tumore si può fare molto. Si stima infatti che più della metà dei tumori al colon-retto siano dovuti ad uno stile di vita scorretto. Modificando, quindi, abitudini e alimentazione il rischio si può ridurre significativamente.

Cereali integrali, latticini e fibra

L’alimentazione è uno dei fattori più importanti per diminuire, o viceversa aumentare, il rischio di incorrere in un tumore colon-retto. Alcuni cibi hanno dimostrato di avere un effetto preventivo: il rischio di tumore colon-retto diminuisce quanto maggiore è il consumo di cereali integrali, fibra, latticini e calcio.

Prove della stessa forza sono quelle esistenti per l’aumento di rischio legato a un consumo basso di frutta e verdura.

Il calcio risulta correlato con una diminuzione del rischio e il suo contenuto nei latticini sembrerebbe spiegare anche l’effetto protettivo di questi ultimi.

Per questi cibi sarebbe più corretto considerare non tanto l’effetto dei singoli alimenti o gruppi di alimenti, ma il modello alimentare nel suo insieme.

Uno studio canadese ha dimostrato che il rischio per tutti i tumori aumenta di quasi il doppio quando a un basso consumo di frutta, verdura, cereali integrali e fibra si associa un alto consumo di carni rosse. Ma il rischio può aumentare sia con la carne rossa, ovvero manzo, maiale, agnello/montone, cavallo, capra, ecc., che con quella lavorata, ovvero tutti i salumi e le conserve di carne.

No alla stipsi

La stitichezza è da tempo ipotizzata come una possibile causa o concausa del tumore colon-retto. Per migliorare la regolarità intestinale, è utile un’alimentazione ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali), accompagnata da una buona idratazione: indicativamente si consiglia di bere un paio di litri di acqua al giorno.

Ciò avverrebbe perché, quando il transito intestinale è lento e c’è quindi prolungato ristagno delle feci nell’intestino, può esserci un’aumentata produzione di sostanze cancerogene provenienti da una maggiore fermentazione.

Da sottolineare infine che la stipsi è un fattore di rischio certo per altri disturbi dell’apparato digerente, come la diverticolosi e le emorroidi, che oltre a dare fastidio possono rendere più difficile la diagnosi di tumore del colon-retto.

Obesità, alcol, fumo

L’eccesso di peso è un fattore di rischio, soprattutto la vera e propria obesità.

Anche io consumo di una o più unità alcoliche al giorno è un fattore di rischio con prove forti.

Infine, come per molti tipi di tumore, il fumo è considerato un sicuro fattore di rischio.

Attività fisica: un passo cruciale

Gli effetti benefici dell’attività fisica nella prevenzione del cancro colon-retto sono stati accertati da molti studi. Le persone attive hanno un rischio di sviluppare questo tipo di tumore fino al 25% inferiore rispetto alle persone sedentarie.

I benefici massimi si ottengono con 30-60 minuti di attività fisica intensa al giorno, ma anche un impegno minore apporterà benefici in proporzione. I 30 minuti quotidiani di camminata di buon passo consigliati dall’OMS sono il livello minimo a partire da cui si registra un beneficio significativo nel rischio di sviluppare un tumore colon-retto.

La vita sedentaria e in particolare le ore trascorse davanti alla televisione aumentano il rischio di questo tumore, in particolare sotto i 50 anni, fascia d’età in cui l’incidenza sta aumentando più che negli anziani. Anche i lavori sedentari, dove si sta molto seduti, aumentano il rischio: 10 anni o più di lavoro sedentario quasi lo raddoppiano.

Molto recentemente è stato dimostrato che l’attività fisica è utile perfino in pazienti con tumore del colon-retto in stadio avanzato, perché l’attività fisica moderata riesce a far sopportare meglio gli effetti delle chemioterapia e rallenta la progressione della malattia.

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